l' importanza delle sigillature

Pubblicato il 27 maggio 2025 alle ore 23:34

L’importanza strategica della sigillatura nei sistemi di rivestimento


In ambito edilizio, quando si parla di durabilità e prestazioni a lungo termine dei rivestimenti, uno degli aspetti spesso sottovalutati è la corretta sigillatura delle aree critiche. Giunti, angoli, punti di raccordo tra materiali diversi e tutte le zone soggette a movimento o a presenza di umidità rappresentano i principali punti deboli di un sistema, dove il rischio di infiltrazioni è più elevato.

 

Zone critiche: dove intervenire

Le aree maggiormente esposte a rischio di degrado precoce includono:

ambienti esterni soggetti a escursioni termiche;

bagni, cucine, docce e spazi umidi;

giunti strutturali e fughe tra materiali diversi;

cambi di piano o passaggi da superficie orizzontale a verticale;

raccordi tra elementi impiantistici (scarichi, sifoni, rubinetterie).

In tutti questi casi, è necessario prevedere una sigillatura elastica, continua e durevole, capace di accompagnare i movimenti differenziali e impedire all’acqua di penetrare negli strati sottostanti.

L’importanza di utilizzare formulati idonei
Per ottenere risultati efficaci e duraturi, è fondamentale impiegare sigillanti specifici formulati per applicazioni edili professionali, in grado di garantire:

elevata elasticità permanente, anche dopo cicli termici e meccanici intensi;

aderenza su diversi supporti, anche eterogenei;

resistenza all’umidità stagnante e agli agenti chimici;

stabilità e durabilità nel tempo, anche in condizioni ambientali critiche.

Questi formulati sono progettati per costituire una barriera continua ed efficace contro microfessurazioni invisibili, che tendono a manifestarsi in presenza di materiali con diverso comportamento meccanico o soggetti a deformazioni locali.

 

Perché anche le microinfiltrazioni sono un problema serio
Le infiltrazioni d’acqua, anche se minime, possono avere effetti dannosi nel medio-lungo periodo. L’umidità penetrata tra gli strati del sistema può:

generare sedimenti nei punti di accumulo;

evaporare per effetto del calore (ad esempio in esterno o vicino a impianti);

creare accumuli pressori localizzati, capaci di sollevare o distaccare il rivestimento;

provocare la formazione di bolle o blistering superficiale.

Tali fenomeni sono particolarmente critici nei rivestimenti con resine in dispersione, dove la presenza costante di umidità può indurre una vera e propria idrolisi dei legami molecolari che garantiscono l’adesione tra gli strati. In termini chimici, si tratta di una reazione inversa alla condensazione, in cui i polimeri tendono a dissociarsi, perdendo la coesione e compromettendo l’integrità del sistema.

 

La sigillatura come parte integrante della stratigrafia
Troppo spesso, la sigillatura viene considerata come un'operazione secondaria o accessoria. Al contrario, deve essere intesa come un componente tecnico essenziale della stratigrafia funzionale. La sua presenza può determinare:

la continuità del sistema impermeabilizzante;

la resistenza ai cicli termici e meccanici;

la longevità del rivestimento, prevenendo costosi interventi di ripristino.

 

Conclusioni: progettare per prevenire
La buona progettazione e realizzazione di un sistema di rivestimento non può prescindere dall’analisi delle aree critiche e dalla scelta di formulati sigillanti idonei allo specifico contesto applicativo. Investire nella giusta sigillatura preventiva significa prevenire danni strutturali, garantire le prestazioni del sistema e aumentare il valore dell’opera nel tempo.

 

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